martedì 6 maggio 2014

"Genny è pazza. Genny vuole la guerra."

Coppa Italia: scontri e spari all'Olimpico, feriti un tifoso e un poliziotto. La pallottola è tonda.

(Follia all'Olimpico. Una Peroni 5€.)

Roma, tifoso del Napoli ferito da colpo di pistola o da una bomba carta. O da un "kitemmù!".

Dopo le nocciolione ad Ibra e la banana a Dani Alves, pallottole sui napoletani. Questi razzisti non sanno più che inventarsi.
 
Spari prima della finale di Coppa Italia. Ed era solo il riscaldamento.

Il fischio di inizio della finale di Coppa Italia ritardato di un'ora per colpa di un pregiudicato. Un po' come le riforma in Italia.

Genny 'a Carogna: "Speziale libero". Applauso del Sindacato degli Ultras.

In tribuna d'onore le più alte cariche dello Stato e della FederCalcio. Che per una volta sono stati spettatori del disastro.

Un intero Paese preso in ostaggio da un manipolo di delinquenti. È così che funziona la rappresentanza in Italia.

(Festeggiamenti in piazza, bandiere bianconere e cori. Figuriamoci se il Vesuvio erutta davvero.)

La questura di Roma: "Non abbiamo trattato con i tifosi". Non gli serviva nulla.

La vedova Raciti: "Lo Stato ha perso". È finito in un girone di ferro con mafia, camorra e n'drangheta.

(È ingiusto criminalizzare tutti i napoletani per le azioni di un solo delinquente. Ricordiamoci che Berlusconi è milanese.)

La vedova Raciti: "All’Olimpico lo Stato si è piegato ai delinquenti". In tribuna d'onore non paga nessuno.
 
Juventini in piazza a festeggiare. Quindi alla fine l'indulto è passato.

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